‘Brain circulation’ o ‘Brain drain’? La mobilità nelle scienze sociali e umane
L’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Cnr pubblica sull’International Journal of Computational Economics and Econometrics uno studio sui percorsi di carriera dei ricercatori europei nelle scienze sociali e umane. L’investimento del paese d’origine in Ricerca e sviluppo è tra i principali fattori che spingono i ricercatori al rientro, mentre la presenza di due o più figli ostacola mobilità e carriera. Solo l’1,3% dei ricercatori stranieri analizzati sceglie l’Italia per il dottorato, a fronte di percentuali nettamente maggiori in Germania, Regno Unito e Francia, mete preferite anche dagli italiani che dopo il dottorato si trasferiscono e rimangono all’estero.
Uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Computational Economics and Econometrics dall’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ircres) ha individuato le principali motivazioni che promuovono o ostacolano la mobilità dei dottori di ricerca (Ddr) in Scienze sociali e umane. Lo studio è avvenuto tramite il dataset Pocarim (Mapping the population, careers, mobility and impacts of advanced degree graduates in the social science and humanities), finanziato dalla Commissione Europea all’interno del Settimo programma quadro, ed estende un lavoro precedentemente pubblicato su Higher Education, rivista internazionale sugli studi universitari.
Leggi il comunicato stampa sul sito del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Collegamenti esterni
- Comunicato stampa “‘Brain circulation’ o ‘Brain drain’? La mobilità nelle scienze sociali e umane“, su cnr.it